Già si sente da qui l’odore del mare.
La scia del salino che penetra l’aria
in un gusto di fresco e aspro limone
e l’aroma del finocchio selvatico.
Eppure sono ancora seduto in aereo
e punto con gli occhi le nubi in corteo
che sostano placide mentre passiamo
per scendere giù verso sud.
I sensi possiedono una loro memoria
e percezione di quel che non è.
Si accendono all’improvviso
e nel chimico arcano delle profondità
come il vulcano che domina alto
tutta la costa orientale
e che dev’essere proprio qua sotto
celato alla vista da una spumosa foschia.
Ma i profumi e i sapori arrivano eccome.
E come, rimane un mistero.